Le trasformazioni della nostra società, specialmente dal punto di vista demografico e degli stili di vita, avranno un impatto sul prodotto immobiliare. Ciò comporta la necessità di un nuovo ambiente normativo e fiscale in grado di attrarre investimenti sul territorio italiano. È uno dei concetti emersi durante l’Assemblea 2023 di Confindustria Assoimmobiliare. Durante i lavori, è stata presentata la ricerca di Nomisma riguardo a come la dinamica demografica trasformerà la domanda immobiliare.

L’indagine dimostra che l’Italia si è avviata verso un importante cambiamento demografico: secondo l’analisi di Nomisma, la popolazione italiana al 1° gennaio 2041 sarà di 56,2 milioni di abitanti e 1 italiano su 3 avrà più di 65 anni.

I dati mostrano una forte mobilità abitativa che investirà i giovani e i giovani adulti nei prossimi anni: il 50% delle famiglie è consapevole che dovrà dare risposta ad esigenze abitative diverse da quelle attuali. La quota sale al 70% per la fascia di età 18-44.

Lo stato conservativo dell’immobile, l’efficienza energetica, il tipo di edificio e la zona sono i driver più importanti che guidano la domanda di casa. In particolare, la popolazione anziana privilegia l’abitazione efficiente e in buono stato, mentre il giovane e il giovane adulto sono più sensibili alla dimensione e ai servizi inclusi nel condominio.

Il 41% della popolazione che vive in contesti urbanizzati privilegia il centro cittadino. La periferia accoglie la domanda della fascia giovane della popolazione mentre i territori al di fuori del centro abitato vedono una quota maggiore di domanda espressa dalla prolazione adulta (55-64 anni).

La qualità costruttiva e l’efficienza energetica sono le caratteristiche più richieste e prioritarie nella scelta dell’abitazione, seguite dal posto auto e dal giardino ad uso esclusivo. La luminosità e i doppi servizi sono le dotazioni interne più richieste, seguite dal balcone ampio e dalla connessione internet ad alta velocità.

Davide Albertini Petroni, presidente di Assoimmobiliare: “Ci troviamo in un momento centrale nella storia economica del nostro Paese, con un cambiamento demografico epocale. La popolazione in Italia si sta riducendo e, pur aumentando il numero delle famiglie a circa 26 milioni – un milione in più rispetto a 10 anni fa – il numero di componenti è sempre più ridotto. Pertanto, il portafoglio immobiliare costruito nei quarant’anni successivi al Dopoguerra non è più adeguato alle esigenze delle famiglie in termini sia di dimensioni interne, sia di qualità architettonica e strutturale, sia di efficienza energetica, sia di funzionalità e servizi offerti. Per questo, il nostro settore può e deve giocare un ruolo centrale: occorrono investimenti nel settore residenziale che interessino anche le città minori e vedano coinvolti i grandi operatori e investitori immobiliari in grado di realizzare un prodotto edilizio adeguato a rispondere alle esigenze dell’abitare contemporaneo.”

17 ottobre 2023
Fonte: MONITORIMMOBILIARE.IT NEWS